Sono 3 esposizioni da vedere, tute nello spazio della Fondazione Gulbenkian: nel CAM (Centro di Arte Moderna) potrete vedere la prima grande mostra monografica dedicata a Rui Chafes, che trasforma il ferro in sculture insolite e leggere; la mostra si intitola Il peso del paradiso e sembra affermare, spesso con ironia, l'inattesa leggerezza di un materiale normalmente noto per la sua pesantezza.
Nello stesso spazio potrete vedere una serie di opere (fotografie e video) di João Tabarra: confesso che le ho dedicato meno tempo, ma credo che valga la pena; tra quello che ho visto mi é sembrato particolarmente interessante un video dove una canna dell'acqua impazzita non vuole essere domata.
Una curiositá: i due artisti sono praticamente miei coetanei (ossia, si tratta di giovani artisti....), entrambi nati nello stesso anno a Lisbona.
Nell'edificio principale della fondazione potrete invece conoscere il lavoro di un fotografo sudafricano, Pieter Hugo, che testimonia, spesso con foto conturbanti, alcune realtá del continente africano: tra le varie sezioni dell'esposizione, mi hanno particolarmente impressionato le foto sui domatori di iene di un villaggio nigeriano, le foto su una specie di discarica gigante, a cielo aperto, in una remota localitá del Gana, che riceve i rifiuti tecnologici dell'occidente, e le foto su Nolliwood, una poco conosciuta industria cinematografica africana, ma in realtá con una produzione di tutto rispetto.
La mostra su Rui Chafes e João Tabarra resta aperta fino al 18 di Maggio, mentre quella su Pieter Hugo continua fino al 1º di giugno.
Contando con una passeggiata nel meraviglioso giardino della Fondazione, direi che avete in tasca la ricetta per una mezza giornata perfetta...
Nello stesso spazio potrete vedere una serie di opere (fotografie e video) di João Tabarra: confesso che le ho dedicato meno tempo, ma credo che valga la pena; tra quello che ho visto mi é sembrato particolarmente interessante un video dove una canna dell'acqua impazzita non vuole essere domata.
Una curiositá: i due artisti sono praticamente miei coetanei (ossia, si tratta di giovani artisti....), entrambi nati nello stesso anno a Lisbona.
Nell'edificio principale della fondazione potrete invece conoscere il lavoro di un fotografo sudafricano, Pieter Hugo, che testimonia, spesso con foto conturbanti, alcune realtá del continente africano: tra le varie sezioni dell'esposizione, mi hanno particolarmente impressionato le foto sui domatori di iene di un villaggio nigeriano, le foto su una specie di discarica gigante, a cielo aperto, in una remota localitá del Gana, che riceve i rifiuti tecnologici dell'occidente, e le foto su Nolliwood, una poco conosciuta industria cinematografica africana, ma in realtá con una produzione di tutto rispetto.
La mostra su Rui Chafes e João Tabarra resta aperta fino al 18 di Maggio, mentre quella su Pieter Hugo continua fino al 1º di giugno.
Contando con una passeggiata nel meraviglioso giardino della Fondazione, direi che avete in tasca la ricetta per una mezza giornata perfetta...