Il mio Portogallo - SCOPRIRE IL PORTOGALLO - ARCHITETTURA
L' ARCHITETTURA MODERNA E CONTEMPORANEA IN PORTOGALLO
Quando sono venuto a vivere a Lisbona, la mia prima grande (pre)occupazione fu quella di cercare lavoro, logicamente.
Laureato da poco e con alcuna esperienza, comiciai a contattare alcuni studi di Lisbona, fino a cominciare a lavorare, in un piccolo studio vicino alla Piazza del Marquês do Pombal.
Da quel momento fino ad ora, ho avuto la fortuna di lavorare con molti studi, alcuni logicamente migliori di altri, ma che comunque mi hanno permesso di partecipare a progetti in cui difficilmente avrei partecipato restando nella mia cittá natale: negli anni '90 trovare lavoro come architetto a Lisbona era relativamente facile e ben remunerato, eravamo nell' epoca del boom del Portogallo e di Lisbona soprattutto, anche per l' Expo 98, e si respirava un' aria di opportunitá e di entusiasmo ben diversa da quella che si respira in questi ultimi anni.
Devo dire che spesso questo entusiasmo si é effettivamente tradotto in progetti e realizzazioni di qualitá, con edifici pubblici e privati che hanno sicuramente arricchito il territorio portoghese, spesso dominato dalla mancanza di logiche urbanistiche che sapessero frenare la speculazione e l' edilizia di basso livello.
L´ architettura portoghese del Sec.XX é un patrimonio della storia culturale di questo Paese, credo che si possa dire che é stato il secolo con la migliore architettura (é vero che il Portogallo non ha grandi tradizioni nazionali in questo campo, ma indipendentemente da questo l' architettura moderna e contemporanea portoghese si é giustamente guadagnatoa un posto di rilievo nel panorama dell' architettura europea.
In questa sezione, e nelle rispettive subsezioni che vi proporró prossimamente, mi limiteró a parlarvi un po' proprio dell' architettura moderna e contemporanea, ossia dell' architettura del Sec. XX e dei primi anni di questo Sec. XXI, anche perché le costruzioni architettoniche piú antiche che, secondo me, vale la pena visitare le potrete trovare nelle pagine delle varie zone e regioni, nella sezione Cosa vedere.
Bisogna anche dire che per un italiano non saranno molte le opere di architettura antica o i centri storici di cittá o paesini che lo meraviglieranno piú di tanto (anche se le piú belle sono di altissimo valore), é chiaro ed evidente che a questo livello non esiste paragone con la nostra ricchezza architettonica ed urbanistica, unica peraltro a livello mondiale.
La storia del territorio e dei diversi Paesi aiuta a capire queste differenze, ma non é di questo che vi parleró: quello che voglio dire é che per esempio, forse proprio perché da noi il peso della storia e dell' architettura antica é enorme, non abbiamo assistito nel nostro paese alla freschezza ed all originalitá che per esempio ha caratterizzato gli anni piú felici dell' architettura moderna e contemporanea portoghese, che ha saputo produrre opere e architetti di indiscussa qualitá mondiale, che potrete conoscere ed ammirare un po' per tutto il territorio portoghese e che rappresenta una ricchezza non comune per un Paese di queste dimensioni, soprattutto considerando che non si tratta propriamente di una potenza economica....
É chiaro che un libro non sarebbe sufficiente per parlare di questo tema, per cui mi limiteró ad un breve contesto storico ed a indicare quelle opere che secondo me sono le piú significative tra le moltissime che vale la pena conoscere e vedere, e per le quali vi potrete servire delle molte guide di architettura esistenti, tematiche e non, molte delle quali sono fatte davvero bene.
L´ architettura moderna portoghese é figlia di un processo di trasformazione, forse piú che di rottura, che parte dall' architettura tardo-romantica di fine '800, passando per il periodo art deco degli anni '20 e '30 e per lo stile adottato dal regime, volgarmente chiamato Português suave, attraversando le opere di alcuni architetti molto importanti della prima metá del Sec. XX, tra cui segnalo, con progetti soprattutto a Lisbona, gli Architetti José Cassiano Branco e Porfirio Pardal Monteiro, curiosamente nati entrambi a Lisbona nel 1897, e che hanno lasciato alcune opere che segnano la storia dell' architettura portoghese e che soprattutto ci fanno capire l' evoluzione della storia del progetto di architettura, preparando il territorio per l' architettura moderna della seconda metá del Sec. XX.
Tra gli edifici dell' Architetto Pardal Monteiro (1897-1957) e che potrete vedere a Lisbona, vi segnalo i seguenti:
Stazione ferroviaria di Cais do Sodré (1926),
Sede del Diario del quotidiano Diario de Noticias (1936), Praça do Marquês do Pombal
Hotel Ritz (1954), Rua Rodrigo da Fonseca
Tra gli edifici dell' Architetto Cassiano Branco (1897-1970), ecco alcuni tra i piú conosciuti:
Antigo Hotel Vitoria (1934), oggi sede del Partito Comunista Portoghese, Lisbona, Avenida da Liberdade
Grande Hotel do Luso (1938), nel piccolo paese termale di Luso, non lontano da Coimbra
Coliseu di Porto (1939), Porto, Rua Passos Manuel
Sempre su Cassiano Branco, é molto interessante il documentario "Vita e opere di Cassiano Branco", realizzato nel 1991 dal regista Edgar Pera.
Proseguendo nel nostro breve percorso e seguendo il corso degli anni, tra i molti edifici interessanti che segnano l' avvento dell' architettura moderna (in un periodo in cui il mestiere di architetto aveva un significato, un impatto ed una pratica totalmente differente rispetto ai nostri giorni), vi segnalo alcuni dei piú importanti, cercando di non concentrarmi troppo su Lisbona:
Sede e Museo della Fondazione Gulbenkian (1959-69), a Lisbona, degli Arch. Alberto Pessoa, Pedro Cid e Ruy D' Athouguia
Mercato comunale di S. Maria da Feira (1953-59), a Santa Maria da Feira, nel nord, dell' Arch. Fernando Tavora
Casa de Chá Boa-Nova (1958-64), a Leça de Palmeira, a nord di Porto, dell' Arch. Alvaro Siza
Chiesa del Sacro Cuore di Gesú (1962-76), a Lisbona, degli Arch. Nuno Teotonio Pereira e Nuno Portas
Alla prima fase di sviluppo ed affermazione dell' architettura moderna portoghese, che continuerá seguendo cammini propri nelle colonie africane e nella cittá di Macao, segue cronologicamente un periodo di sviluppo turistico e di alcuni grandi investimenti immobiliari, di cui mi sembra importante riferire le seguenti architetture:
Hotel do Mar (1958-64), a Sesimbra, sud di Lisbona, dell' Arch. Francisco Conceição Silva
l' Edificio di commercio ed uffici "Franjinhas" (1965-69), a Lisbona, dell' Arch. Nuno Teotonio Pereira
l' Edificio per uffici Simopre (1972-76), a Lisbona, degli Arch. Carlos Tojal, Carlos Roxo e Manuel Moreira
Mentre a Lisbona, direi in coerenza con il carattere complesso di questa cittá e dei suoi abitanti, e forse con un individualismo che significa competizione ma anche a volta una maggiore libertá di azione, non si svilupperá nessuna scuola di architettura locale o regionale, nella cittá di Porto comincia a nascere nella seconda metá del Novecento quella che sará la "Scuola di Porto", che ha in Fernando Tavora il suo padre spirituale e nel suo allievo Alvaro Siza uno dei mentori.
Ma nel frattempo il grande avvenimento della Rivoluzione del 25 di Aprile del 1974 contribuisce a creare uno scenario nuovo, dove l' architettura fu chiamata nei primi tempi a scendere in campo per rispondere alle esigenze del popolo, in un processo sui generis di cooperative e di case popolari con costruzione e progetti tra un misto di autogestione e partecipazione spontanea (chiamato SAAL, una sigla con un significato simile al nostro PEEP), ed in cui alcuni architetti portoghesi giá famosi si videro coinvolti, con risultati anche molto interessanti, in un progetto dove architettura e sociale tantavano di incontrarsi e che fu comunque interrotto con la restaurazione del 25 di Novembre 1975, data che segnó la fine definitiva del controverso processo rivoluzionario, pieno di entusiasmo ma anche di incoerenze e contraddizioni, con esperienze irripetibili e che viste ad anni di distanza mostrano anche un lato comico (vedasi su questo tema specifico per esempio il recente documentario portoghese Le Operazioni SAAL) spesso irresistibile.
Sono logicamente moltissimi gli edifici del dopo-rivoluzione degni di nota, per ora mi limiteró ad elencarne alcuni che secondo me possono rappresentare l' evoluzione dell' architettura portoghese, che come é logico non é un processo lineare e continuo ma intermittente e spesso non riconducibile ad una logica evolutiva, dipendendo da situazioni spesso contingenti, dalle diverse personalitá degli autori dei progetti e dalle peculiaritá della committenza, tra le altre cose.
Un capitolo a parte meriterebbero le opere degli architetti portoghesi nelle colonie in Africa, e nella cittá di Macao, con menzione obbligatoria per il lavoro dell' Arch. Pancho Guedes in Mozambico e dell' Arch. Manuel Vicente a Macao.
Su Manuel Vicente mi sento in obbligo di spendere qualche parola in piú, non solo perché é morto recentemente ma soprattutto perché ho avuto il privilegio di lavorare nel suo studio durante alcuni anni e di conoscerlo abbastanza bene, direi quanto basta per restare affascinato dalla sua personalitá e dalla sua forma peculiare di progettare e di vivere la vita e l' architettura. Alcune delle sue opere a Macao sono fantastiche, e segnano il percorso totalmente originale (nulla di piú lontano dall' idea di una scuola di architettura con Manuel Vicente) di un architetto che ha segnato una generazione, soprattutto a Lisbona, e che meriterebbe un maggior riconoscimento internazionale.
Ecco comunque una mia personalissima selezione di alcune delle tante importanti opere di architettura progettate o realizzate tra la Rivoluzione del 25 di Aprile e la fine del secolo passato:
Pousada de Santa Marinha, Guimarães (1972-85), dell' Arch. Fernando Tavora
Campus universitario di Santiago, ad Aveiro, con molti edifici progettati da alcuni tra i migliori architetti portoghesi
Biblioteca Comunale di Viana do Castelo (2002-07), dell' Arch. Alvaro Siza
Comune di Matosinhos (1981-87), dell' Arch. Alcino Soutinho
Biblioteca Comunale di Vila Real (2003-06), dell' Arch. Anónio Belém-Lima
Biblioteca Comunale di Viseu (2000-02), dell' Arch. Manuel Tainha
Centro Culturale di Belém - CCB (1989-92), a Lisbona, dgli Arch. Manuel Salgado e Vittorio Gregotti
Casa das Artes (1981-91) a Porto, dell' Arch. Eduardo Souo de Moura
Pousada di Crato (1993-95), nell' Alentejo, dell' Arch. João Luís Carrilho da Graça
Pousada di S. Maria do Bouro (1994-97), nel Parco di Gerés, dell' Arch. Eduardo Souto de Moura
Biblioteca Comunale (2002-05) e Museo del Mare (1997-2002), a Ilhavo, degli Arch. Nuno e José Mateus (Arx Portugal)
Rettoria dell' Univeridade Nova (2000-02), a Lisbona, degli Arch. Manuel e Francisco Aires Mateus
Escola Superior de Comunicação social (1987-92), a Lisbona, dell' Arch. João Luís Carrilho da Graça
Escola Superior de Arte e Design (1992-97), a Caldas de Rainha, dell' Arch. Vitor Figuereido
Facoltá di architettura di Porto (1986), dell' Arch. Alvaro Siza
Riqualificazione della piccola cittá di Idanha-a-Velha (Piano particolareggiato del 1995), degli Arch. Alexandre Alves Costa e Sergio Fernandez
Pavilhão de Portugal (1998), a Lisbona in occasione della Expo, dell' Arch. Alvaro Siza
Pavilhão dos Conhecimentos (1998), a Lisbona in occasione della Expo, dell' Arch. João Luís Carrilho da Graça
Un capitolo a parte meriterebbero le Stazioni della Metroplitana di Lisbona e di Porto, risultato spesso riuscito dello sforzo progettuale di molti architetti ed artisti portoghesi.
Entrando cosí nel secolo attuale e volendo terminare questo nostro breve viaggio nell' architettura portoghese piú recente, va detto che le difficili condizioni economiche hanno costretto negli ultimi anni molti studi a chiudere o a ridurre al minimo la loro attivitá, in un momento difficle dove mi sembra evidente anche nella produzione architettonica un certo smarrimento, che si affianca ad una mancanza di forza e di identitá, in anni dove la professione é seriamente minacciata da logiche di mercato sempre piú forti e di offerta al ribasso delle prestazioni professionali, in un Paese che ha sfornato attraverso Universitá pubbliche e private negli ultimi 20 anni migliaia e migliaia di architetti, che ora devono lottare tra di loro se non vogliono emigrare per cercare di ottenere qualche progetto, in un mercato con molte poche opportunitá di lavoro, con l' unica eccezione recente del piano governativo di inizio millennio per la riqualificazione di moltissime delle scuole pubbliche, grande investimento pubblico che, oltre ad avere contribuito al giá forte debito pubblico (minore solo di quello della Grecia ed a quello, indovinate un po', del nostro Belpaese), ha almeno dato lavoro a vari studi di architettura e ingegneria, spesso con buoni risultati.
La crisi economica e a volte un eccesso di sperimentalismo formale, spesso con una ricerca eccessiva di una soluzione fotogenica, in quella che a volte mi sembra un' eccessiva voglia di apparire su riviste specializzate, non ha peró impedito in questo secolo la costruzione di alcuni edifici di grande valore, molti dei quali nel campo dell' abitazione unifamiliare, che meritano una menzione speciale e che testimoniano una qualitá media del progetto architettonico comunque sempre notevole. Tra questi vi segnalo (tra parentesi l'anno di costruzione):
Sede da Xerox (2001), a Lisboa, dello studio Promontorio Arquitectos
Ristorante Rio's (2006), a Oeiras, dell' Arch. João Santa-Rita
Teatro blu (2005), ad Almada, degli Arch. Manuel Graça Dias e Egas Vieira
Centro Culturale (2005), a Cartaxo, degli Arch. Diogo Burnay e Cristina Verissimo
Centro Regionale di Sangue (2004), a Porto, degli Arch. Nuno e José Mateus (ARX Portugal)
Casa (2004), nel Gerés, degli Arch. Graça Correia e Roberto Ragazzi
Casa do Carreço (2005), a Viana do Castelo, degli Arch. Nuno Grande e Pedro Gadanho
Casa Toló (2006), ad Alvite, dell' Arch. Alvaro Leite
Casa (2004) a Mortagua, dell' Arch. João Mendes Ribeiro
Casa (2006) a Quelfes, dell' Arch. Ricardo Back Gordon
Casa Pacheco de Melo (2001) nelle Azorre, Isola di S. Miguel, dell' Arch. Pedro Mauricio Borges
Edificio industriale Inapal (2005) a Palmela, degli Arch. Francisco Vieira de Campos e Cristina Guedes
Centro di arte (2004), nell' Isola di Madeira, dell' Arch. Paulo David
Stadio di Braga (2003), dell' Arch. Eduardo Souto de Moura
Cantina Adega Mayor (2007), dell' Arch. Alvaro Siza
Guesthouse Casa do Conto (2011), a Porto, dell' Atelier Pedra Liquida
Museu Paula Rego (2009), a Cascais, dell' Arch. Eduardo Souto de Moura
Concludo ripetendo per l' ennesima volta che ci sono moltissime altre opere interessanti da vedere e da conoscere che non ho riferito, e che probabilmente potró nominare in un secondo tempo, visto che cercheró di ampliare e specificare meglio questa sezione il piú rapidamente possibile, magari con sottosezioni tematiche, sinceramente non ho ancora deciso come.
Comunque se nel frattempo volete vedere delle ottime fotografie di molti dei progetti degli ultimi 20 anni in Portogallo, vi consiglio di vedere il sito di due fratelli, Fernando e Sergio Guerra, a cui molti architetti hanno commissionato in questi anni dei portfolio di alcune delle loro opere, visibili appunto nel sito www.ultimasreportagens.com , ve lo consiglio vivamente, vedrete che la qualitá delle foto e dei progetti vi stupirá.
Quando sono venuto a vivere a Lisbona, la mia prima grande (pre)occupazione fu quella di cercare lavoro, logicamente.
Laureato da poco e con alcuna esperienza, comiciai a contattare alcuni studi di Lisbona, fino a cominciare a lavorare, in un piccolo studio vicino alla Piazza del Marquês do Pombal.
Da quel momento fino ad ora, ho avuto la fortuna di lavorare con molti studi, alcuni logicamente migliori di altri, ma che comunque mi hanno permesso di partecipare a progetti in cui difficilmente avrei partecipato restando nella mia cittá natale: negli anni '90 trovare lavoro come architetto a Lisbona era relativamente facile e ben remunerato, eravamo nell' epoca del boom del Portogallo e di Lisbona soprattutto, anche per l' Expo 98, e si respirava un' aria di opportunitá e di entusiasmo ben diversa da quella che si respira in questi ultimi anni.
Devo dire che spesso questo entusiasmo si é effettivamente tradotto in progetti e realizzazioni di qualitá, con edifici pubblici e privati che hanno sicuramente arricchito il territorio portoghese, spesso dominato dalla mancanza di logiche urbanistiche che sapessero frenare la speculazione e l' edilizia di basso livello.
L´ architettura portoghese del Sec.XX é un patrimonio della storia culturale di questo Paese, credo che si possa dire che é stato il secolo con la migliore architettura (é vero che il Portogallo non ha grandi tradizioni nazionali in questo campo, ma indipendentemente da questo l' architettura moderna e contemporanea portoghese si é giustamente guadagnatoa un posto di rilievo nel panorama dell' architettura europea.
In questa sezione, e nelle rispettive subsezioni che vi proporró prossimamente, mi limiteró a parlarvi un po' proprio dell' architettura moderna e contemporanea, ossia dell' architettura del Sec. XX e dei primi anni di questo Sec. XXI, anche perché le costruzioni architettoniche piú antiche che, secondo me, vale la pena visitare le potrete trovare nelle pagine delle varie zone e regioni, nella sezione Cosa vedere.
Bisogna anche dire che per un italiano non saranno molte le opere di architettura antica o i centri storici di cittá o paesini che lo meraviglieranno piú di tanto (anche se le piú belle sono di altissimo valore), é chiaro ed evidente che a questo livello non esiste paragone con la nostra ricchezza architettonica ed urbanistica, unica peraltro a livello mondiale.
La storia del territorio e dei diversi Paesi aiuta a capire queste differenze, ma non é di questo che vi parleró: quello che voglio dire é che per esempio, forse proprio perché da noi il peso della storia e dell' architettura antica é enorme, non abbiamo assistito nel nostro paese alla freschezza ed all originalitá che per esempio ha caratterizzato gli anni piú felici dell' architettura moderna e contemporanea portoghese, che ha saputo produrre opere e architetti di indiscussa qualitá mondiale, che potrete conoscere ed ammirare un po' per tutto il territorio portoghese e che rappresenta una ricchezza non comune per un Paese di queste dimensioni, soprattutto considerando che non si tratta propriamente di una potenza economica....
É chiaro che un libro non sarebbe sufficiente per parlare di questo tema, per cui mi limiteró ad un breve contesto storico ed a indicare quelle opere che secondo me sono le piú significative tra le moltissime che vale la pena conoscere e vedere, e per le quali vi potrete servire delle molte guide di architettura esistenti, tematiche e non, molte delle quali sono fatte davvero bene.
L´ architettura moderna portoghese é figlia di un processo di trasformazione, forse piú che di rottura, che parte dall' architettura tardo-romantica di fine '800, passando per il periodo art deco degli anni '20 e '30 e per lo stile adottato dal regime, volgarmente chiamato Português suave, attraversando le opere di alcuni architetti molto importanti della prima metá del Sec. XX, tra cui segnalo, con progetti soprattutto a Lisbona, gli Architetti José Cassiano Branco e Porfirio Pardal Monteiro, curiosamente nati entrambi a Lisbona nel 1897, e che hanno lasciato alcune opere che segnano la storia dell' architettura portoghese e che soprattutto ci fanno capire l' evoluzione della storia del progetto di architettura, preparando il territorio per l' architettura moderna della seconda metá del Sec. XX.
Tra gli edifici dell' Architetto Pardal Monteiro (1897-1957) e che potrete vedere a Lisbona, vi segnalo i seguenti:
Stazione ferroviaria di Cais do Sodré (1926),
Sede del Diario del quotidiano Diario de Noticias (1936), Praça do Marquês do Pombal
Hotel Ritz (1954), Rua Rodrigo da Fonseca
Tra gli edifici dell' Architetto Cassiano Branco (1897-1970), ecco alcuni tra i piú conosciuti:
Antigo Hotel Vitoria (1934), oggi sede del Partito Comunista Portoghese, Lisbona, Avenida da Liberdade
Grande Hotel do Luso (1938), nel piccolo paese termale di Luso, non lontano da Coimbra
Coliseu di Porto (1939), Porto, Rua Passos Manuel
Sempre su Cassiano Branco, é molto interessante il documentario "Vita e opere di Cassiano Branco", realizzato nel 1991 dal regista Edgar Pera.
Proseguendo nel nostro breve percorso e seguendo il corso degli anni, tra i molti edifici interessanti che segnano l' avvento dell' architettura moderna (in un periodo in cui il mestiere di architetto aveva un significato, un impatto ed una pratica totalmente differente rispetto ai nostri giorni), vi segnalo alcuni dei piú importanti, cercando di non concentrarmi troppo su Lisbona:
Sede e Museo della Fondazione Gulbenkian (1959-69), a Lisbona, degli Arch. Alberto Pessoa, Pedro Cid e Ruy D' Athouguia
Mercato comunale di S. Maria da Feira (1953-59), a Santa Maria da Feira, nel nord, dell' Arch. Fernando Tavora
Casa de Chá Boa-Nova (1958-64), a Leça de Palmeira, a nord di Porto, dell' Arch. Alvaro Siza
Chiesa del Sacro Cuore di Gesú (1962-76), a Lisbona, degli Arch. Nuno Teotonio Pereira e Nuno Portas
Alla prima fase di sviluppo ed affermazione dell' architettura moderna portoghese, che continuerá seguendo cammini propri nelle colonie africane e nella cittá di Macao, segue cronologicamente un periodo di sviluppo turistico e di alcuni grandi investimenti immobiliari, di cui mi sembra importante riferire le seguenti architetture:
Hotel do Mar (1958-64), a Sesimbra, sud di Lisbona, dell' Arch. Francisco Conceição Silva
l' Edificio di commercio ed uffici "Franjinhas" (1965-69), a Lisbona, dell' Arch. Nuno Teotonio Pereira
l' Edificio per uffici Simopre (1972-76), a Lisbona, degli Arch. Carlos Tojal, Carlos Roxo e Manuel Moreira
Mentre a Lisbona, direi in coerenza con il carattere complesso di questa cittá e dei suoi abitanti, e forse con un individualismo che significa competizione ma anche a volta una maggiore libertá di azione, non si svilupperá nessuna scuola di architettura locale o regionale, nella cittá di Porto comincia a nascere nella seconda metá del Novecento quella che sará la "Scuola di Porto", che ha in Fernando Tavora il suo padre spirituale e nel suo allievo Alvaro Siza uno dei mentori.
Ma nel frattempo il grande avvenimento della Rivoluzione del 25 di Aprile del 1974 contribuisce a creare uno scenario nuovo, dove l' architettura fu chiamata nei primi tempi a scendere in campo per rispondere alle esigenze del popolo, in un processo sui generis di cooperative e di case popolari con costruzione e progetti tra un misto di autogestione e partecipazione spontanea (chiamato SAAL, una sigla con un significato simile al nostro PEEP), ed in cui alcuni architetti portoghesi giá famosi si videro coinvolti, con risultati anche molto interessanti, in un progetto dove architettura e sociale tantavano di incontrarsi e che fu comunque interrotto con la restaurazione del 25 di Novembre 1975, data che segnó la fine definitiva del controverso processo rivoluzionario, pieno di entusiasmo ma anche di incoerenze e contraddizioni, con esperienze irripetibili e che viste ad anni di distanza mostrano anche un lato comico (vedasi su questo tema specifico per esempio il recente documentario portoghese Le Operazioni SAAL) spesso irresistibile.
Sono logicamente moltissimi gli edifici del dopo-rivoluzione degni di nota, per ora mi limiteró ad elencarne alcuni che secondo me possono rappresentare l' evoluzione dell' architettura portoghese, che come é logico non é un processo lineare e continuo ma intermittente e spesso non riconducibile ad una logica evolutiva, dipendendo da situazioni spesso contingenti, dalle diverse personalitá degli autori dei progetti e dalle peculiaritá della committenza, tra le altre cose.
Un capitolo a parte meriterebbero le opere degli architetti portoghesi nelle colonie in Africa, e nella cittá di Macao, con menzione obbligatoria per il lavoro dell' Arch. Pancho Guedes in Mozambico e dell' Arch. Manuel Vicente a Macao.
Su Manuel Vicente mi sento in obbligo di spendere qualche parola in piú, non solo perché é morto recentemente ma soprattutto perché ho avuto il privilegio di lavorare nel suo studio durante alcuni anni e di conoscerlo abbastanza bene, direi quanto basta per restare affascinato dalla sua personalitá e dalla sua forma peculiare di progettare e di vivere la vita e l' architettura. Alcune delle sue opere a Macao sono fantastiche, e segnano il percorso totalmente originale (nulla di piú lontano dall' idea di una scuola di architettura con Manuel Vicente) di un architetto che ha segnato una generazione, soprattutto a Lisbona, e che meriterebbe un maggior riconoscimento internazionale.
Ecco comunque una mia personalissima selezione di alcune delle tante importanti opere di architettura progettate o realizzate tra la Rivoluzione del 25 di Aprile e la fine del secolo passato:
Pousada de Santa Marinha, Guimarães (1972-85), dell' Arch. Fernando Tavora
Campus universitario di Santiago, ad Aveiro, con molti edifici progettati da alcuni tra i migliori architetti portoghesi
Biblioteca Comunale di Viana do Castelo (2002-07), dell' Arch. Alvaro Siza
Comune di Matosinhos (1981-87), dell' Arch. Alcino Soutinho
Biblioteca Comunale di Vila Real (2003-06), dell' Arch. Anónio Belém-Lima
Biblioteca Comunale di Viseu (2000-02), dell' Arch. Manuel Tainha
Centro Culturale di Belém - CCB (1989-92), a Lisbona, dgli Arch. Manuel Salgado e Vittorio Gregotti
Casa das Artes (1981-91) a Porto, dell' Arch. Eduardo Souo de Moura
Pousada di Crato (1993-95), nell' Alentejo, dell' Arch. João Luís Carrilho da Graça
Pousada di S. Maria do Bouro (1994-97), nel Parco di Gerés, dell' Arch. Eduardo Souto de Moura
Biblioteca Comunale (2002-05) e Museo del Mare (1997-2002), a Ilhavo, degli Arch. Nuno e José Mateus (Arx Portugal)
Rettoria dell' Univeridade Nova (2000-02), a Lisbona, degli Arch. Manuel e Francisco Aires Mateus
Escola Superior de Comunicação social (1987-92), a Lisbona, dell' Arch. João Luís Carrilho da Graça
Escola Superior de Arte e Design (1992-97), a Caldas de Rainha, dell' Arch. Vitor Figuereido
Facoltá di architettura di Porto (1986), dell' Arch. Alvaro Siza
Riqualificazione della piccola cittá di Idanha-a-Velha (Piano particolareggiato del 1995), degli Arch. Alexandre Alves Costa e Sergio Fernandez
Pavilhão de Portugal (1998), a Lisbona in occasione della Expo, dell' Arch. Alvaro Siza
Pavilhão dos Conhecimentos (1998), a Lisbona in occasione della Expo, dell' Arch. João Luís Carrilho da Graça
Un capitolo a parte meriterebbero le Stazioni della Metroplitana di Lisbona e di Porto, risultato spesso riuscito dello sforzo progettuale di molti architetti ed artisti portoghesi.
Entrando cosí nel secolo attuale e volendo terminare questo nostro breve viaggio nell' architettura portoghese piú recente, va detto che le difficili condizioni economiche hanno costretto negli ultimi anni molti studi a chiudere o a ridurre al minimo la loro attivitá, in un momento difficle dove mi sembra evidente anche nella produzione architettonica un certo smarrimento, che si affianca ad una mancanza di forza e di identitá, in anni dove la professione é seriamente minacciata da logiche di mercato sempre piú forti e di offerta al ribasso delle prestazioni professionali, in un Paese che ha sfornato attraverso Universitá pubbliche e private negli ultimi 20 anni migliaia e migliaia di architetti, che ora devono lottare tra di loro se non vogliono emigrare per cercare di ottenere qualche progetto, in un mercato con molte poche opportunitá di lavoro, con l' unica eccezione recente del piano governativo di inizio millennio per la riqualificazione di moltissime delle scuole pubbliche, grande investimento pubblico che, oltre ad avere contribuito al giá forte debito pubblico (minore solo di quello della Grecia ed a quello, indovinate un po', del nostro Belpaese), ha almeno dato lavoro a vari studi di architettura e ingegneria, spesso con buoni risultati.
La crisi economica e a volte un eccesso di sperimentalismo formale, spesso con una ricerca eccessiva di una soluzione fotogenica, in quella che a volte mi sembra un' eccessiva voglia di apparire su riviste specializzate, non ha peró impedito in questo secolo la costruzione di alcuni edifici di grande valore, molti dei quali nel campo dell' abitazione unifamiliare, che meritano una menzione speciale e che testimoniano una qualitá media del progetto architettonico comunque sempre notevole. Tra questi vi segnalo (tra parentesi l'anno di costruzione):
Sede da Xerox (2001), a Lisboa, dello studio Promontorio Arquitectos
Ristorante Rio's (2006), a Oeiras, dell' Arch. João Santa-Rita
Teatro blu (2005), ad Almada, degli Arch. Manuel Graça Dias e Egas Vieira
Centro Culturale (2005), a Cartaxo, degli Arch. Diogo Burnay e Cristina Verissimo
Centro Regionale di Sangue (2004), a Porto, degli Arch. Nuno e José Mateus (ARX Portugal)
Casa (2004), nel Gerés, degli Arch. Graça Correia e Roberto Ragazzi
Casa do Carreço (2005), a Viana do Castelo, degli Arch. Nuno Grande e Pedro Gadanho
Casa Toló (2006), ad Alvite, dell' Arch. Alvaro Leite
Casa (2004) a Mortagua, dell' Arch. João Mendes Ribeiro
Casa (2006) a Quelfes, dell' Arch. Ricardo Back Gordon
Casa Pacheco de Melo (2001) nelle Azorre, Isola di S. Miguel, dell' Arch. Pedro Mauricio Borges
Edificio industriale Inapal (2005) a Palmela, degli Arch. Francisco Vieira de Campos e Cristina Guedes
Centro di arte (2004), nell' Isola di Madeira, dell' Arch. Paulo David
Stadio di Braga (2003), dell' Arch. Eduardo Souto de Moura
Cantina Adega Mayor (2007), dell' Arch. Alvaro Siza
Guesthouse Casa do Conto (2011), a Porto, dell' Atelier Pedra Liquida
Museu Paula Rego (2009), a Cascais, dell' Arch. Eduardo Souto de Moura
Concludo ripetendo per l' ennesima volta che ci sono moltissime altre opere interessanti da vedere e da conoscere che non ho riferito, e che probabilmente potró nominare in un secondo tempo, visto che cercheró di ampliare e specificare meglio questa sezione il piú rapidamente possibile, magari con sottosezioni tematiche, sinceramente non ho ancora deciso come.
Comunque se nel frattempo volete vedere delle ottime fotografie di molti dei progetti degli ultimi 20 anni in Portogallo, vi consiglio di vedere il sito di due fratelli, Fernando e Sergio Guerra, a cui molti architetti hanno commissionato in questi anni dei portfolio di alcune delle loro opere, visibili appunto nel sito www.ultimasreportagens.com , ve lo consiglio vivamente, vedrete che la qualitá delle foto e dei progetti vi stupirá.