Itinerari - PORTO/PORTO -
DOURO INTERNAZIONALE e le incisioni rupestri di FOZ COA
Il tratto del Douro dove il fiume fa da confine tra Portogallo e Spagna é chiamato Douro internazionale, ed é famoso non solo per la bellezza selvaggia dei suoi paesaggi, ma anche per la singolaritá della fauna che potrete incontrare, dove l’attrazione principale sono gli uccelli rapaci, con l’aquila reale come indiscussa protagonista.
Ma siccome ogni itinerário deve avere un inizio ed una fine, collegati da un percorso, andiamo con calma ed iniziamo il nostro viaggio nella piccola cittá di Miranda do Douro, praticamente nel confine con la Spagna, a pochi chilometri dal punto dove il Douro passa da spagnolo a “portugnolo”, con la sua sponda sinistra in terre spagnole e la destra in territorio portoghese. Siamo nell’ estremitá orientale dell’agreste regione di Trás-os-montes, quasi dimenticata in quest’angolo di Portogallo, con un preoccupante processo di desertificazione (a livello di popolazione) in corso. Del patrimonio di Miranda do Douro vi segnalo la Cattedrale, della seconda metá del Sec. XVI, ed il Castello, mentre tra il ricco património gastronomico di questa zona si distacca senza dubbio la famosa posta à mirandesa, una fetta alta di deliziosa carne bovina, proveniente dalla specie DOP della vacca mirandesa, autoctona, che pascola in questa zona, a piú di 500 metri di altitudine, e la cui genealogia ed alimentazione sono rigidamente controllati e selezionati: il risultato é una carne differente, direi quasi unica per la sua succulenta bontá. Del patrimonio culturale di questa zona fanno parte anche i pauliteiros, gruppi locali che fanno una danza típica ed ancestrale, dove il movimento del corpo é accompagnato dalla battuta rítmica dei bastoni che agitano com destrezza e velocitá, e che sbattono in un corpo a corpo molto suggestivo: la danza di questo gruppo folklorico ha origine guerriere, e celebrava il solstizio di inverno. Come ultima curiositá su questa cittá, va detto che da qui nacque e si é mantenuto il dialetto locale (mirandês) é quasi una lingua a parte, riconosciuta nel 1999 come lingua regionale., Ma lasciamoci ora Miranda alle spalle e cominciamo a percorrere la strada IC5, da cui vi consiglio di uscire temporaneamente per una rapida visita alle dighe (barragens) di Picote e di Bemposta, quest’ultima dipinta recentemente dalla EDP (l’Enel portoghese) di giallo, tra le polemiche. In queste zone come ho giá detto l’aquila é tra le principali attrazioni, e uno dei punti migliori per osservare il suo volo sará il belvedere di Penedo Durão, con viste imperdibili sull’ultimo tratto del Douro Internazionale, belvedere questo non lontano dal paesino di Freixo de Espada à Cinta, localitá da vedere anche per la Chiesa del Sec. XII e per il suo Castello. Continuando per la strada nazionale N221 arriverete fino a Barca d’Alva, dove il Douro entra finalmente in Portogallo, famosa anche per i paesaggi naturali dei suoi mandorli in fiore, spesso meta di lunghi viaggi di comitive che arrivano qua nella primavera, solo per vedere quest’incredibile spettacolo, celebrato ogni anno nella Festa do almendro (normalmente fine febbraio). Per concludere questa bellissima passeggiata, niente di meglio che una visita a Foz Coa, dove vi consiglio di vedere la Chiesa principale (Igreja Matriz) e soprattutto il suo Museo archeologico, dove il tema principale sono logicamente le incisioni rupestri, risalenti al Paleolitico superiore, e osservabili (credo solo in visite guidate con guide autorizzate) in una zona magnifica, che é quella dove il Fiume Coa si unisce al Douro. Vale la pena, il paesaggio é spettacolare e l’edificio del Museo, recente, é molto interessante, con momenti e situazioni appositamente pensati per ammirare il paesaggio circostante, di una bellezza davvero incredibile (ne rimase affascinato anche il nostro fotografo Gabriele Basilico, recentemente scomparso, durante un progetto –purtroppo rimasto incompiuto- di una documentazione fotográfica del Museo). |